La città di Pryp’jat’ e la sua desolazione

La città ucraina di Pripyat, sita vicino al confine Bielorusso, dopo il più grave incidente nucleare della storia è diventata la più grande città fantasma del mondo.
La città fu costruita nel 1970 per ospitare lavoratori, costruttori e relative famiglie della vicina Centrale Nucleare di Chernobyl.

L’incidente di Chernobyl è stato classificato di livello 7, e liberò radioattività 100 volte superiore a quella rilasciata delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Il rapporto ufficiale stila un bilancio di 65 morti accertati e altri 4.000 presunti per tumori e leucemie in un arco di tempo di 80 anni. Le radiazioni rimarranno nell’aria per circa 48.000 anni ancora, e gli uomini potranno tornare a vivere a Pripyat soltanto fra circa 600 anni. Le conseguenze di questo disastro non saranno mai accertate e il numero esatto di coloro che rischiano di sviluppare delle patologie gravi non sarà comunque noto fino al 2016, se non dopo.

Il giorno dell’evacuazione, da un altoparlante i cittadini di Pryp’jat’ furono informati con queste parole:

« Attenzione, attenzione! Attenzione, attenzione! Attenzione, attenzione! Attenzione, attenzione!

Il Consiglio Comunale informa che, a seguito dell’incidente alla centrale nucleare di Černobyl, nella città di Pryp’jat’ le condizioni dell’atmosfera circostante si stanno rivelando nocive e con alti livelli radioattivi.

Il Partito Comunista, i suoi funzionari e le forze armate stanno dunque adottando le dovute misure. Tuttavia, al fine di garantire la totale incolumità delle persone, e in primo luogo dei bambini, si rende necessario evacuare temporaneamente i cittadini nei vicini centri abitati della regione di Kiev. A tale scopo, oggi 27 aprile, a partire dalle ore 14, saranno inviati autobus sotto la supervisione della polizia e dei funzionari della città. Si raccomanda di portare con sé i documenti, gli effetti personali strettamente necessari e prodotti alimentari di prima necessità.

Gli alti dirigenti delle strutture pubbliche e industriali della città hanno stabilito l’elenco dei dipendenti necessari per rimanere a Pryp’jat’ e garantire il normale funzionamento delle aziende cittadine. Tutte le abitazioni, durante il periodo di evacuazione, saranno inoltre sorvegliate dalla polizia.

Compagni, lasciando temporaneamente le vostre case, non dimenticate per favore di chiudere le finestre, di spegnere tutte le apparecchiature elettriche ed a gas e di chiudere l’acqua. Si prega di mantenere la calma, l’ordine e la disciplina durante lo svolgimento di questa temporanea evacuazione. »

Questo inferno è diventato una specie di paradiso terrestre per gli animali che, non dovendo interagire con gli uomini, possono circolare liberamente. Hanno occupato abitazioni, strutture abbandonate, e non è raro incontrare un lupo, un orso o una volpe che attraversano la strada. Non sono ancora conosciute le mutazioni genetiche che subiranno in futuro, per il momento è stato accertato soltanto un più rapido processo di invecchiamento.

Oggi la popolazione è ridotta a circa 400 abitanti, che vivono nelle campagne circostanti, essendosi rifiutati di abbandonare le loro case e si cibano di alimenti altamente inquinati. Avevano detto loro che l’evacuazione era soltanto a scopo precauzionale, e che sarebbe stata temporanea, invece non poterono più fare ritorno in quella che, prima del disastro, era soprannominatala città dei fiori”, per le aiuole che si trovavano sparse più o meno dappertutto.

Fonte: oubliettemagazine.com/

Fonte: Wikipedia